Una città in Patagonia

SINOSSI

Tano, un ottantatreenne italiano residente a L’Aquila, vive da solo in un palazzo di edilizia popolare. Anche il suo miglior amico Saleh, coetaneo marocchino, vive in quel palazzo, al suo stesso piano.

L’Aquila porta ancora i segni del terremoto che ha devastato la città nel 2009. Alcuni quartieri sono ancora isolati e ridotti ad un cumulo di macerie. Tano ha perso sua moglie durante quel terremoto.

Saleh viene dimesso dall’ ospedale in seguito ad un intervento alla gamba che lo costringe ad usare le stampelle. Poco dopo i due si ritrovano a guardare al telegiornale la notizia del tragico rogo che ha devastato un palazzo popolare di Londra, nel quale hanno perso la vita decine di residenti. Tano è in preda al panico: che cosa succederebbe se un rogo simile scoppiasse anche nel loro palazzo? Come potrebbero scappare? L’edificio sarebbe in grado di resistere ad una tale catastrofe? E il suo amico Saleh, riuscirebbe a mettersi in salvo malgrado le stampelle? Oltre al senso di panico, Tano è sotto pressione per le insistenti richieste di sua figlia di raggiungerla in Patagonia, dove è emigrata con la famiglia. Tano le ha promesso che andrà da loro.

Inizia così una maniacale ricerca per l’immediata messa in sicurezza del palazzo, per assicurare la salvezza ad Saleh nel caso in cui succedesse qualcosa di simile agli eventi di Londra. Tano ha già perso sua moglie in circostanze drammatiche e non ha nessuna intenzione di perdere allo stesso modo anche il suo unico amico.

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(le foto 1 e 2 sono di Domenico Gualtieri per Sede Abruzzo – Centro Sperimentale di Cinematografia – Progetto: Periferia L’Aquila)

 

REGISTA

Babak Jalali è nato nel Nord dell’Iran ed è cresciuto a Londra. Il suo cortometraggio HEYDAR, AN AFGHAN IN TEHERAN è stato proiettato in oltre 60 festival nel mondo, ricevendo nel 2006 una nomination ai BAFTA come miglior cortometraggio. Nel 2006-2007 è stato selezionato fra i 6 residenti alla Cannes Film Festival Cinefondation Residence, dove ha avuto modo di sviluppare il suo primo lungometraggio intitolato FRONTIER BLUES. Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Locarno del 2009 e ha vinto il premio FIPRESCI al San Francisco International Film Festival. Il suo secondo lungometraggio, RADIO DREAMS, ha vinto l’Hivos Tiger Award al Rotterdam Film Festival del 2016, ha inoltre ricevuto il premio speciale della giuria al Seattle Film Festival e il premio per la miglior regia all’Andrei Tarkovsky Film Festival in Russia. LAND è il suo terzo lungometraggio ed è stato presentato in anteprima nel 2018 al Festival di Berlino nella sezione Panorama. Ha ottenuto il sostegno alla produzione da Eurimages, ha ricevuto finanziamenti da MEDIA, CNC (Francia), MIBAC (Italia), Rai Cinema (Italia), Netherlands Film Fund (Olanda), Doha Film Institute e Torino Film Lab.

CAST&CREW
2020, Italia
colore, HD

una produzione Asmara Films
sviluppato con il sostegno di RAI Cinema

regia: Babak Jalali

soggetto e sceneggiatura: Babak Jalali e Carolina Cavalli

casting director: Maurilio Mangano